Prime Valutazioni

Chi ha partecipato

Possiamo contare in media due animatori per struttura e circa 195 persone coinvolte attivamente nel progetto. Non poche strutture hanno messo in evidenza l’importanza di una valutazione iniziale delle competenze necessarie per partecipare alle attività, per individuare gli anziani idonei alla proposta e le modalità (individuale, assistita, di gruppo) maggiormente indicate per ognuno di loro. Oltre alle competenze è importante anche tenere in considerazione gli aspetti culturali e la vita professionale degli ospiti, per personalizzare la scelta dei testi scegliendoli vicini al loro contesto di vita.

Abbiamo riscontrato che in diversi casi è stato scelto di proporre le attività proprio a quegli ospiti che tendenzialmente si isolano e rifiutano il coinvolgimento, osservando un buon livello di partecipazione e concentrazione. Emerge che la scelta degli anziani coinvolti ricade maggiormente su chi ha un cognitivo conservato, anche se ad esempio una struttura ci dice che “nell’attività di gruppo chi ha capacità cognitive buone, segue l’ascolto della storia con interesse, mentre chi ha basse capacità cognitive non riesce a seguire ma trae beneficio dalla semplice partecipazione”.

Molte strutture testimoniano che con persone che vivono stati di agitazione, l’ascolto ha un effetto calmante; per quanto riguarda gli ospiti con Alzheimer, le esperienze sono varie, alcune testimonianze parlano di effetti di beneficio, altre di atteggiamento passivo. Più di una struttura ci ha raccontato di anziani non vedenti entusiasti dell’attività; uno in particolare dice: “mi sembra di essere al cinema”. Invece qualche struttura che fa già attività di lettura con il coinvolgimento diretto dell’operatore, fa notare che gli anziani preferiscono la voce della persona, ritenendo “freddo” l’ascolto della voce registrata. Ci è stato segnalato il difficile coinvolgimento di persone con disagio psichico, mentre altri suggeriscono l’ascolto dei libri parlati con ospiti allettati, normalmente impossibilitati a partecipare alle attività di socializzazione.

Come si è operato

La modalità prevalentemente scelta è quella di gruppo, segue quella individuale ed infine quella assistita. In termini di frequenza, si riscontra che la maggior parte delle strutture svolgono l’attività una volta la settimana, molte però lo fanno due volte la settimana, qualcuna quotidianamente. Il tempo dedicato varia dalla mezzora alle 2 ore. La maggior parte degli operatori ritiene fondamentale le interruzioni per sostenere la capacità di attenzione, normalmente labile negli ospiti.

Quali libri sono stati apprezzati maggiormente

Emerge chiaramente da tutte le strutture l’interesse per le favole e i racconti brevi, gli operatori ci fanno notare che con testi lunghi gli anziani si affaticano e diventa difficile il processo di memorizzazione. L’ascolto di testi completi è comunque possibile con gli ospiti con un cognitivo conservato, dove però siano registrati capitoli o episodi brevi, per spezzare.

Altro aspetto riscontrato è l’alto interesse degli anziani per i racconti in dialetto e le storie di una volta che ricordano il loro passato e i loro ambienti di vita.
In alcuni casi è stato fatto notare che la voce femminile di una certa età tranquillizza, inoltre un suggerimento è quello di avere a disposizione testi audio di temi religiosi, come la Bibbia.

Uso della tecnologia

Si è riscontrato che per anziani con una buona autonomia, l’uso del lettore avviene senza il supporto dell’operatore, mentre come è facile immaginare non lo è per persone non autosufficienti, che sono la maggior parte. Emerge comunque il dato significativo della semplificazione d’uso per facilitare il lavoro degli operatori.

Ci è stato fatto notare da alcune strutture che l’uso delle casse non è sempre efficace in ambienti grandi e soprattutto quando gli anziani fanno commenti o ridono coprendo l’ascolto. Oltre a suggerire di utilizzare casse maggiormente potenti o, se possibile, di collegare il lettore all’amplificazione della sala, consigliamo un ascolto preliminare del libro, per valutare la potenza della voce registrata, che varia da persona a persona. Inoltre nelle strutture è facile che ci siano ospiti con difficoltà uditive che difficilmente riescono a partecipare in gruppo o individualmente alle attività di ascolto. Per queste persone in alcuni casi può essere di beneficio l’uso degli auricolari rispetto alle cuffie, perché entrando nel padiglione auricolare non disperdono il suono. Nel caso invece utilizzino protesi acustiche, si potrebbe valutare, con il coinvolgimento dell’audioprotesista, l’uso di strumenti a induzione che abbattono i rumori di fondo e canalizzano l’audio della fonte sonora.

Alcune strutture utilizzano immagini in formato cartaceo a supporto del momento di ascolto, come rinforzo per la memorizzazione. Altre strutture non si sono ancora attivate in questo senso, ma ritengono che l’uso delle immagini sia significativo.

Valutazione finale

Come indicato nelle giornate iniziali di formazione, il progetto, in quanto azione sperimentale, ha l’obiettivo di raccogliere e rielaborare le indicazioni di operatori e anziani, per migliorare l’organizzazione e la metodologia dell’iniziativa, ma anche quello di cogliere e sviluppare elementi innovativi per l’implementazione delle attività e di possibili strumenti.

Un’esperienza in essere che vede il coinvolgimento delle persone di ASPHI e di alcuni operatori, è la costruzione di presentazioni multimediali con immagini digitali inerenti il libro parlato scelto, per momenti di ascolto di gruppo con maggiore coinvolgimento.

In strutture che hanno biblioteche interne, o dove comunque ci sono anziani che ancora vogliono poter leggere, si è posto il problema dell’accessibilità dei testi cartacei da parte di ospiti con difficoltà visive. Pensando a strade alternative o parallele rispetto all’audiolibro, suggeriamo strumenti come il computer, tablet, e-reader per l’uso di testi digitali (e-book); in questo modo è possibile ingrandire il corpo del testo e modificare il contrasto a seconda delle esigenze della persona.

Inoltre l’utilizzo delle tecnologie informatiche potrebbe favorire la tracciabilità dei risultati e la personalizzazione delle attività di stimolazione cognitiva che quotidianamente sono proposte agli anziani su supporti cartacei. In commercio si possono trovare software e applicazioni “aperte” che offrono la possibilità agli operatori di inserire immagini e registrazioni audio significative per la persona e quindi maggiormente interattivi e motivanti. In questo senso ASPHI sta sperimentando l’utilizzo di tecnologie touchscreen che proprio per il loro margine di flessibilità sono particolarmente adatte ad adeguarsi alla variabilità delle competenze sensoriali, motorie e cognitive di persone anziane con scarsa o nulla alfabetizzazione informatica.